Ciao,
sono Michele Bondanelli e questo è il trentottesimo numero di PensieriOutofBIM per gli amici OoB la newsletter che parla di tecnologie digitali nel mondo del restauro e della professione di architetto.
Buona lettura
Storie a puntini
Proseguo la mia personale conversazione con le LLM.
Seguendo le mie chiacchere con Roberto Marin sto sperimentando Copilot+ChatGPT4 ( versione aggratiss).
Molti fallimenti, il più esilarante è quando ho provato a far analizzare una immagine google earth di un’area che devo rilevare e ho chiesto indicazioni per le migliori traiettorie da eseguire acquisizioni terrestri LiDAR SLAM ( dopo giorni a entare di istruirlo sul tema)…. mi ha proposto un tour dei ristoranti, che va benissimo per carità! Così quando sarò sul posto so dove pranzare!
La cosa però più interessante e assolutamente inaspettata in Copilot è stata la possibilità di eseguire test sull’algoritmo di rimozione degli outlier in Reconstructor!
Che c…o ho detto?
Ci sto lavorando per un bel approfondimento perchè e una cosa che mi ha risparmiato un sacco di tempo soprattutto in un lavoro da 230 scansioni ed ho imparato alcune cose che vorrei condividerti sul tema “puntini”.
Forse lo sapreai già ma Canva ha assorbito Affinity e da utilizzatore smodato di Canva ne sono contento!
La settimana del Fiandre e della Roubaix sta dicendo che se andiamo avanti così al Giro e Tour correranno Merckx e Moser!
Non so perchè ma oggi mentre scrivo questa newsletter avevo voglia di ascoltare a tutto buco Vasco, e mi emoziono!
Buona lettura.
E’ disponibile “Il tessuto urbano storico e le problematiche sismiche connesse alle sue trasformazioni.” sintesi della prima parte della presentazione che l'autore ha tenuto in occasione del convegno tecnico "Giornate di studio "400 anni dal sisma di Argenta - Marzo 1624-2024”.Pianura Padana e Terremoti: perché Argenta è sismica. 22 marzo 2024".
In uscita il 10 marzo la seconda parte “Argenta un difficile sviluppo dell’identità urbana tra distruzione, ricostruzione e trasformazione.”
Prontissimo per la lettura il primo appuntamento con la tecnologia Lidar SLAM “Principi e basi del rilievo urbano LiDAR SLAM”
Pensieri (H)BIM
Interrompo momentaneamnete il filone del mio workflow HBIM e ti propongo una riflessione su questa affermazione:
Approssimazione funzionale del BIM
Un concetto che Mario Ambrogi ha espresso nel primo appuntamento formativo sull’HBIM targato Graphisoft.
Vorrei approfondire con te questo splendido concetto di Ambrogi dal punto di vista della materia del restauro.
Parto dalla definizione che il vocabolario Treccani da di approssimazione
Più com. in senso fig., avvicinamento a un dato che non è possibile determinare con esattezza
Ma quanto è bella la lingua italiana?
Se associamo “dato che non è possibile determinare con certezza” e “ livello di leggibilità della materia antica” otteniamo la sintesi del grado di digitalizzazione di una achitettura antica.
Non voglio fermarmi però, perchè se è vero che ogni epoca ha un suo limite tecnologico è anche vero che quella che stiamo vivendo supera con velocità inaudita questa barriera.
Torniamo alla definizione di approssimazione perchè il vocaolario prosegue e cita:
procedimento che permette di costruire una successione di grandezze i cui valori, via via ottenuti, si avvicinano progressivamente al valore di una grandezza data
L’approccio funzionale del BIM si concentra sull’uso dei modelli 3D non solo come strumenti di rappresentazione grafica, ma come strumenti per migliorare la funzionalità e le prestazioni degli edifici principalmente in fase progettuale.
Ma nel restauro ci dobbiamo scontrare contro una grandezza data il cui valore è indefinito.
Sul concetto di valore potremmo scrivere fiumi di bit ma non è questo il momento!
E’ qui che Mario Ambrogi da profondo conoscitore delle molteplici sfaccettature degli strumenti del BIM porta un contributo fondamentale alla digitalizzazione della materia del restauro.
L’approssimazione funzionale diviene infatti “scopo” della rappresentazione 3D che può essere disgiunto dallo scopo del restauro.
Il mio personale approccio è quello di affinamento del modellp in funzione del livello di approfondimento della conoscenza della fabbrica. Parto dallo smontare l’architettura, dal capire la sua evoluzione fino al decostruirla per singoli elementi materici.
Questo implica tempo, che è soprattutto quello della conoscenza del tornare in situ e del compiere ripetuti zoom, del fare passi indietro del confrontare le diverse fonti.
Tutto questo comporta una diminuzione drastica della “produttività” del BIM e aumenta esponenzialmente le capacità digitali per visualizzare e comprendere il modello HBIM.
E’ una questione di terabite, di core e di GPU…? No
Mi spiego meglio.
Se la tecnologia che supporta l’HBIM ha due componenti quella geometrica e quella informativa la materia del restauro necessita di una terza componente, quella della dimensione del cantiere di restauro. Una dimensione estremamente eterogenea.
Le grandezze che affollano un cantiere di restauro spaziano dal sacco di calce con valori a Kg, alla stuccatura puntuale della pellicola pittorica valutata a decimetro quadro fino al rivetto del cardine della finestra. Questo implica una necessaria codifica del livello comunicativo che si deve mantenere per affrontare la questione.
Le strade possono essere molteplici anche in ambito HBIM, non ritengo percorribile una ortodossia del 3D, ma te ne riparlerò prossimamente quando affronterò il punto della modellazione del mio workflow HBIM.
P.S. Non so se hai notato ma non ti ho mostrato nessun puntino… perchè ho raggiunto il nirvana e lo Scan to BIM non esiste!!!!! O meglio lo vogliamo chiamare Rilievo geometrico?
Io seguirò anche i prossimi due appuntamenti che Graphisoft Italia propone dedicati all’HBIM. Tu?
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