Storie a puntini
Il progresso tecnologico è come un'ascia nelle mani di un criminale patologico.
A.Einstein
Io sono Michele Bondanelli
Architetto BIM Specialist esperto in restauro architettonico e ti do il benvenut@ su Pensieri OutOfBIM
La newsletter che parla di tecnologie digitali nel mondo del restauro e della conservazione.
Sto scrivendo questa newsletter dalla sala di aspetto di una clinica medica.
Tempi moderni potremmo dire, ma che dovrebbero farci riflettere sull’equità della nostra società e sul concetto tanto declamato di walfare, ma veniamo a noi!
Nel mentre sono in attesa ho sbrigato un po’ di operazioni digitali come leggere mail accumulate, controllare qualche news dal mondo a puntini e leggere un paio di newsletter!
Una in particolare ha destato la mia attenzione ( trovi il link nella sezione lezioni del qubo)!
Parla dell’atto organizzativo del BIM! Articolo molto interessante che ti consiglio di leggere ma che mi ha stimolato alcuni PensieriOutOfBIM!
Mi perdonerai/perdonerete quindi se, come promesso, oggi non concludo l’argomento dell’utilizzo di video per la ricostruzione SfM, la riprenderò nella prossima!
La newsletter è anche fatta così!
Ah prima di immergerti nei miei sconclusionati pensieri ti ricordo che domani (6 maggio) inizia il Giro……. Evvvvvvvaiiiiiiii!
Buona lettura
Pensieri (H)BIM
Parto da un dato di fatto.
Come avrai capito nel corso della mia esperienza che mi ha condotto al BIM ho compiuto una scelta di campo che tutti prima o poi devono prendere.
Scegliere un bim authoring! Insomma quale software comprare.
Questa scelta però….credo, anzi ne sono profondamente convinto…..deve essere libera, ponderata, calata sulla propria realtà e personalità ( che tu sia un singolo professionista, un team, una società o una PA).
Quindi sono di parte! Nella misura in cui il BIM non è un software ma una metodologia.
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La digitalizzazione e innovazione nel mondo delle costruzioni dovrebbe essere un importante momento per le libere professioni, e quindi per i professionisti, di definire “nicchie” di specializzazione che possono garantire un equo compenso!
Detta in soldoni un lavoro dignitoso e ben pagato.
Purtroppo il BIM ha già superato questo traguardo, fagocitato dal vecchio modo di pensare e agire.
Chi il BIM lo ha approcciato dai primi albori sostiene che sia un metodo e non un software ( ma quante volte lo sto ripetendo….) nonostante ciò siamo già al punto in cui software House si propongono non solo per vendere i propri prodotti ma quali consulenti per l’implementazione BIM nella PA ( conseguenze del nuovo codice dei contratti scritto da Henry Morgan e Bartholomew….)
Già nel 2017 con il decreto Baratono l’accento della transizione digitale BIM era posto sulla formazione di personale e di competenze specifiche nelle PA.
Insomma come l’amico e grande esperto Pietro Farinati dice:
bisogna costituire l’ufficio BIM
Ma la domanda è: l’ufficio BIM di una PA si costruisce partendo da un software specifico o attraverso lo sviluppo di una coscienza “informata” e di una conoscenza che di fatto non è mai finita? ( concetto che per molti non è ancora chiaro, il digitale e la digitalizzazione è continua e costante sperimentazione).
Diciamo anche una verità scomoda a molti.
La formazione in ambito BIM non è mai laica. Vi è un legame indissolubile tra strumento e necessità di formarsi su di esso.
La laicità del BIM a differenza del CAD sta nei suoi interpreti che pur utilizzando diversi strumenti possono dialogare tra loro con un linguaggio comune, l’OPEN BIM.
La transizione e digitale BIM mi piace paragonarla alla produzione di un libro:
C’è chi scrive
Chi stampa
Chi legge
Lo scrittore non necessariamente deve conoscere tutti i segreti dello stampatore né tantomeno possedere gli strumenti di stampa.
Lo stampatore non necessariamente deve saper scrivere come lo scrittore ne tantomeno possedere i suoi strumenti.
Il lettore non necessariamente deve saper scrivere come lo scrittore, ne saper stampare un libro per poter leggere.
Ma sia lo scrittore che lo stampatore che il lettore devono conoscere l’alfabeto, la grammatica, là sintassi, devono saper leggere e scrivere nella lingua in cui è scritto il libro ( a volte è opportuno conoscere anche l’argomento che esso tratta…. A volte)
Se ciò non avvenisse sarebbe un bel casino…..
Se pensiamo che il BIM sia solo scrittura senza insegnare a leggere, e a stampare, il tutto rimarrà dwg…rvt!
Books
Qualche consiglio di lettura sull’argomento:
Il BIM per la pubblica amministrazione
Progettare per il PNRR: come costituire l’Ufficio BIM nella P.A.
Hacking Growth: How Today's Fastest-Growing Companies Drive Breakout Success
Lezioni del Qubo
L’articolo sull’atto organizzativo lo trovi qui.
Sull’argomento ti consiglio di ascoltare la puntata di Archicadtalks
BIM è gestione immobiliare nella PA con Stefano Mare