Storie a puntini
Ma che ve lo dico a fare!
Passata la sbornia (non proprio figurata) per la storica vittoria degli Azzurri del Rugby la settimana è stata a dir poco faticosa. Avete presente quando si rompono i tubi del riscaldamento condominiale? E proprio al tuo vicino? e il seminterrato dello studio con un dito d’acqua? Ah e rimani al freddo? ecco.
Diciamo che ne sto approfittando per fare ordine e liberarmi di cose inutili accumulate in cinque anni.
Mai mollare cit. Antonio Raimondi
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Pensieri (H)BIM
Ma qual è lo scopo del restauro?
Mi è capitato di leggere diversi contributi legati all’utilizzo, approccio, implementazione dell’HBIM in cui il fine del discorso è legato a “come uso gli strumenti” , quali applicazioni ho bisogno, tralasciando quello fondamentali della disciplina del restauro considerandolo o secondario o come dato acquisito.
Forse sarò archiboomer ma dare prevalenza all’uso degli strumenti senza aver coscienza di quale obiettivo stiamo cercando di raggiungere rischia di allontanare il BIM dalla disciplina del restauro.
Non è mia intenzione cercare di definire “cos’è il restauro”, vi rimando alla lettura di un bel libro in cui nove architetti espongono nove pensieri….tanto per capire che una definizione forse non esiste.
Piuttosto ci dovremmo chiedere “quale scopo ha il restauro? “
Perché proprio lo scopo? Perché il modello 3D è una descrizione della complessità, geometrica/materiale, rispetto all’oggetto nel mondo reale ed è fortemente influenzato dallo scopo per cui lo realizzo.
Francesco Doglioni afferma che l’opera di restauro architettonico è paragonabile ad un arco i cui tre conci siano idealmente formati dalla conoscenza dell’edificio, dalle previsioni di intervento e dalle azioni di cantiere. Nel metaforico arco a tre conci con cui Francesco rappresenta l’opera di restauro, le tensioni che si devono trasferire per assicurare il mutuo contrasto sono principalmente informazioni: informazioni di conoscenze acquisite, di interpretazioni, di decisioni assunte, di azioni compiute o da compiere.
In “Stratigrafia e Restauro”, edizioni LINT del 1997, Francesco affronta il problema delle informazioni approfondendo due aspetti:
Il primo denominato aspetto ermeneutico investe le regole e le tecniche adottate nell’attività di conoscenza e interpretazione dell’oggetto reale. Le regole e le tecniche “vigilano sulla funzionalità e correttezza dei trasferimenti di dati e informazioni tra i diversi stadi del processo.
Il secondo è l’aspetto epistemologico e tende a “mettere a fuoco l’oggetto e i contenuti delle informazioni” che si ritengono necessarie ai fini del progetto di restauro. Per farlo è necessario analizzare nel suo insieme la disciplina del restauro, i suoi confini e i suoi fini.
Riprendendo il pensiero di Paolo Torsello la disciplina del restauro a oltre cent’anni dalle sue prime formulazioni teoriche mostra volti sempre nuovi e apre molteplici interrogativi grazie allo sviluppo tecnologico e al mutarsi della società.
Vi è una cosa che negli ultimi venti forse quasi trenta ( son proprio boomer) non è mutata, è lo scopo per cui restauro un edificio esistente:
“ il trasferimento nel tempo dell’oggetto architettonico e della sua carica di dati”
Come afferma Anna Maramotti
il restauro ha quindi come sua precipua caratteristica quella d'essere un atto conservativo che interessa qualsiasi testimonianza «oggettivista» della presenza umana.
Il progetto di architettura BIM è un modello che fissa un’idea e ne consente, descrivendola nelle dimensioni digitali, una prima verifica simulata dando al tempo stesso la possibilità di trasmetterla ad altri. Il progetto è quindi il modello di un oggetto che potrà esistere.
Il rilievo conoscitivo BIM, o ScanToBIM o quello che va più di moda… ne riparleremo, è un modello che descrive e trasmette conoscenze attraverso la rappresentazione digitale 3D.
In entrambi i casi il trasferimento dall’idea al modello - nel progetto - e dall’oggetto reale al modello - nel rilievo - avviene utilizzando strumenti che richiedono convenzioni, sistemi di costruzione propri, codici e linguaggi di varia natura, che in misura rilevante contribuiscono a definire il testo della materia antica su cui si opera.
La capacità analitica del BIM, che per sua natura non nasce per descrivere oggetti già esistenti, deve essere quindi modulata e accompagnata verso lo scopo del restauro e non il contrario perché un modello è affidabile fin tanto che la realtà non lo smentisce e il restauro è fatto dalla
“conoscenza del cantiere e dal cantiere della conoscenza” cit. P. Torsello
L’introduzione del Livello di Fabbisogno Informativo da parte della UNI EN 17411-1 ci consente di ragionare e sviluppare un percorso proprio del restauro dove la H ( o la e per chi lo preferisce) davanti a BIM trova sostanza e scopo .
Tools
La scorsa settimana vi ho parlato degli strumenti di gestione e pianificazione delle commesse e che utilizzo anche per questo progetto pilota. Come una cometa è arrivato Notion. WOW! Ho già iniziato a svilupparlo e adattarlo alle mie esigenze partendo da qui
e utilizzando il template di Eric Reinholdt che puoi scaricare qui.
Se volte avere un visualizzatore di file dwg sempre con voi, su smartphone o tablet, sia per iOS che Android, ma anche per PC o Mac io uso DWG FAST View. Da Provare
Se siete interessati al mondo AI e Gigapixel dallo scorso anno uso Topaz Gigapixel, e altri correlati. E’ interessante soprattutto per ottenere ortofotopiani di dimensioni Gigagalattiche….. scherzo l’AI di questi software aiuta a ottenere immagini in cui alcuni dettagli normalmente non sono ben definiti. Da provare e testare senza strafare
Storie del Qubo
I miei viaggi in macchina (come potete immaginare dal titolo giro su una Fiat Qubo) e/o in treno per lavoro sono caratterizzati dall’ascolto di podcast o video. Questa settimana:
Devo dirvi che non riesco più a farne a meno di Non Hanno Un Amico un podcast di Luca Bizzarri.
Vi consiglio il canale YouTube di 3d Forensic dove si parla spesso di Lidar e IPhone