Storie a puntini
Non comunicare a molti le tue invenzioni, ma solo ai pochi che intendono e apprezzano la scienza, perché mettere troppo in mostra e spiegare le proprie intenzioni e azioni significa soltanto sprecare il proprio ingegno.
Mariano di Jacopo detto il Taccola, frase attribuita a Brunelleschi
Io sono Michele Bondanelli
Architetto BIM Specialist esperto in restauro architettonico e ti do il benvenut@ su Pensieri OutOfBIM
La newsletter che parla di tecnologie digitali nel mondo del restauro e della conservazione.
Ma che bello! La puntata della settimana scorsa si intitolava 34 e l’avete letta in 34!
Spettacolo. Grazie
Ma veniamo a noi e alla settimana trascorsa. Per gli amanti del rugby è stato un po come essere Chris Masoe dopo aver visto da vicino l’orco Chabal.
Vorrei uscire per concussion! Dovrebbe essere previsto nello statuto degll’Ordiene degli Architetti! Ma si sa la professione di architetto è come il rugby, è un gioco di posizione e di trincea dove per andare avanti si va indietro! E la palla è ovale.
Ma quella volta che corri come Gareth Edwards è il gioco più bello del mondo.
Pensieri (H)BIM
Oggi ti voglio parlare di nuvole di punti e Archicad.
A partire dalla versione 19 ( anno 2015) Graphisoft ha introdotto l’importazione diretta delle nuvole di punti all’interno di Archicad! E questo è stato uno dei motivi per cui ho scelto di sposare la causa “ungherese”…..
Da quel momento, se escludiamo il cambio di menu che da “file special” ha portato a “interoperabilità”, il vuoto cosmico! Anzi l’abbandono, nonostante l’esplosione della Close-Range Photogrammetry e del sempre più largo impiego dei laser scanner terrestri ( nonostante i costi degli strumenti rimangano decisamente alti).
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Vediamo come funziona il comando
Archivio→Interoperabilità→Importa Nuvola di Punti
Come di consueto lo spiegone ufficiale lo trovi qui, ma tanti altri sono presenti sul canale del tubo uno che ti suggerisco è questo di CONTRABIM e TRIMBLE.
In soldoni cosa fà Archicad! Prende un file .e57 o .xyz e lo converte in un “file contenitore di libreria .lcf.
Sul perchè, cosa sono e che differenze esistono tra i file .e57 e .xyz ( ma ne esistono altri) magari ne riparlerò per ora ti dico solo che nell’ottica OpenBIM la scelta “saggia” è stata quella di optare per collaborare con file aperti non proprietari.
La scelta di covertire il file nativo della nuvola di punti in un elemento specifico Archicad è apparentemente sensata nel moneto in cui la “massa” di dati è ridotta, tanto che vi è un limite per singolo file, e da la possibilità di eseguire qualche operazione con comandi tipici di Archicad (muovi, ruopta solo lungo asse Z ecc.).
Questo però comporta la necessità di segmentazione del rilievo, cosa che ti consiglio comunque e in altro momento ti spiegherò il perchè, ma soprattutto la necessità di “spazio”.
Nell’esempio che ti mostro il file .e57 occupa 1.186.327 KB e il file .lcf 1.181.232 KB sostanzialmente identici, una replica (N.B. il file .xyz è di 4,57 GB, così per dire).
Altro punto dolente il file duplicato non può essere trattato, non posso lavorare sulla dimensione del punto, non posso utilizzarlo in output a meno di trucchi e comunque non in maniera soddisfacente a mio avviso.
Ok esistono dei plugin, PointCab, Point Cloud di cui però molte funzioni credo opportuno debbano essere native Archicad (opinione personale).
Ma veniamo al caso concreto.
Sono partito da un dataset fotografico realizzato con una EOS5D markII, full frame vecchiotta per i fotografi ma che sul mercato dell’usato ha prezzi vantaggiosossimi e fa veramente il suo lavoro “pro”. Allineato con Metashape e postprocessato in Cloud Compare.
A questo punto ho salvato il file nel formato.e57.
Come ti ho detto prima importare una nuvola di punti in Archicad significa creare un oggetto di libreria, ti consiglio di salvarlo in una cartella “ legata” al file archicad o comunque in una cartella non di defoult questo per avere performance maggiori se lavori su un hardisk aggiuntivo, magari SSD M.2, e per non intasarti quello di sistema.
Il gioco è fatto.
Ti sarà capitato però di vedere la nuvola in modo “sporco” all’interno del tuo livello.
Questo perchè dipende dei parametri di taglio impostati nel comando Piano di Taglio Pianta. Praticamente devi impostarli come se tu creassi una “cross section” cioè una sezione molto sottile della nuvola escludendo tutto quello che sta sopra e sotto in modo da visualizzare solo il contorno o perimetro necessario.
Per farlo in pianta devi lavorare sul comando Piano di Taglio Pianta stringendo l’offset tra piano corrente e piano sopra.
Capiterà però, soprattutto con nuvole di grandi dimensioni, che il punto visualizzato sia “grossolano” questo dovuto alla non possibilità di modificare la dimensione del punto in Archicad, a differenza per dire di CloudCopare.
Concludendo credo che ad oggi una importante revisione da parte di archicad sia decisamnte auspicabile in particolare incentrata sulla qualità e visualizzazione del punto e di conseguenza una più efficiente gestione negli output di stampa.
Point Cab ( win e MacOs) ad oggi rimane quello più interessante ma il prezzo non giustifica il suo impiego in realtà da “utenza finale” e se invece la nuvola la produci e la gestisci allora hai a disposizione altri strumenti.
Tools
Notion introduce una nuova funzione.
Lezioni del Qubo
In un momento in cui è difficile leggere o ascoltare qualcosa che non parli di Intelligenza artificiale ( quella cosa per cui chiedi e ti risponde qualcuno insomma) mi sono impattuto in
una newsletter "che indaga la sostenibilità".e visto che nel 2019-2020 ho progettato uno stadio di calcio “sostenibile” in legno mi sono letto con piacere: