Storie a puntini
La completa lettura di un testo a volte usurato, a volte frammentario o addirittura perduto, permette di farci carico (in modo consapevole) di riempire vuoti e mancanze con nuovi paragrafi, nuovi passaggi e contributi, utili a completare la lettura ampliandola, fornendo un valore aggiunto alla storia dell’edificio….
Io sono Michele Bondanelli
Architetto BIM Specialist esperto in restauro architettonico e ti do il benvenut@ su Pensieri OutOfBIM
La newsletter che parla di tecnologie digitali nel mondo del restauro e della conservazione.
Ci siamo!
Dopo un bel po di tempo mi prendo una pausa.
Vado in vacanza e lo scrivo con estrema serenità! Per tutto il resto c’è un bel “chissene…..”
Quindi per un pochino mi stacco anche dalla newsletter e dal progetto di ricerca, ho maturato alcune idee per la seconda parte dell’anno e sicuramente qualche novità te la porterò già al rientro a metà luglio.
Spengo la friggitrice ad aria Intel e ti lascio all’ultimo pensiero OutoBIM, una sorta di bilancio intermedio ma soprattutto un mettere a fuoco quello che ho imparato da questi mesi di sperimentazione.
Pensieri (H)BIM
Non so per te ma per me maturare e stabilizzare un pensiero è una delle cose più difficile da fare.
Sarà per la sinfrome dell’impostore, sarà per la mia capacità di rendere le cose difficili anche quando non serve ma trovare un punto fermo, quel fatidico cerchio d’oro di S.Sinek, è veramente una scalata del Mortirolo.
Questa settimana mi sono arrivati diversi stimoli sul comprendere e definire con maggiore chiarezza quale sia il mio personale rapporto tra materia del restauro e buiding information modeling.
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Parto per primo dalla riflessione che Pietro Massai ha fatto sul BIM che unito al suo BIM al Supermercato mi hanno dato un contesto del fare professione BIM estremamente lucido e che consiglio anche a te di vederti.
Arrivo poi alla puntata podcast di ArchicadTalks dedicata all’HBIM in cui Roberto Marin intervista Salvatore Sicurella e dove emergono alcuni punti interessanti, non tutto l’esistente è Heritage, ma che tralasciano un aspetto fondamentale: perchè restauro/conservo.
Non esiste un perchè univoco, non esiste una definizione di restauro ne tantomeno esiste una standardizzazione del restauro e questo ci pine davanti a un grande dilemma: che senso ha applicare il metodo BIM al restauro?
Percercare di dare risposta parto da un mio dato fermo, costruito ed appreso grazie ai miei maestri Francesco Doglioni e Anna Lucia Maramotti.
Lo scopo principale del retauro è il trasferimento nel tempo dell’oggetto architettonico e della sua carica di dati
Per raggiungere questo scopo si percorre la via della conoscenza, dell’indagine e della scoperta. Le fasi analitiche sono i tasselli indispensabili per formare il progetto in cui antico e nuovo dialogano e nessuno prevarica l’altro.
Ogni progetto di restauro è quindi un progetto culturale di trasmissione del materiale, la pietra- gli intonaci- i legni, e dell’immateriale, la fasi costruttive - i degradi -gli accadimenti- la storia.
Questa è la via “cit.”
Come ha notato il mio approccio sia all’oggetto materiale che al progetto di restauro, cioè all’istanza che genera la domanda, è dominato da bias cognitivi costruiti con la formazione, i libri letti, gli incontri fatti, le esperienze avute, le persone incontrate.
Se quindi ogniuno di noi possiede un suo cerchio d’oro l’organizzazione del dominio della conoscenza, per quanto minima possa essere, può avvenire attraverso i processi BIM. Processi che a differenza dell’edificato nuovo o del recupero di edilizia corrente potranno essere comuni ma non standardizzabili, meccanizzabili.
In questi mesi ho elaborato e stabilizzato lo chema mentale ( la mindmap direbbe DocGreen che ringrazio per i suggerimenti dei tools utilizzati) dei pensieri che ti ho proposto sopra.
Per prima cosa ti dico questo:
L’HBIM non è un processo sostenibile, economicamente e di impegno professionale, per tutta l’edilizia esistente a cui forse dovremmo dare l’appellativo di eBIM (existing, cit. M. Balzani)
Non esiste un modello ma più modelli in particolare più modelli analitici in funzione del grado di leggibilità della materia antica. Più la tua attenzione si fonda sulla conoscenza del costurito più granularità di dati dovrai avere ( eccolo il mio amato Livello di fabbisogno Informativo)
I modelli HBIM sono una interpretazione del reale fortemente condizionati dai Bias Cognitivi di chi li realizza.
Definire una ontologia BIM per il restauro è un traguardo a cui molti aspirano ma che in un qualche modo risulta irraggiungibile a meno di appiattire il terreno culturale su cui si fonda la materia stessa.
Il progetto di restauro non è assolutamente immobile ma continuamente in evoluzione, a volte viscido e scivoloso, a volte roccioso e granitico ma mai uguale a se stesso. La sua sintassi, la grammatica e il lessico sono una lingua viva.
Ma quindi perchè dovremmo usare il BIM per gli interventi di restauro ( anche sotto il milione di euro)?
Perchè il metodo BIM consente la trasmissibilità del risultato, la comunicazione delle informazioni e la conservazione dei dati. Lo scopo della materia stesa.
Tools
Reality Captur ha rilasciato la nuova release la 1.2.2.116899.
Tra le novità una in particolare è di grande importanza per noi utilizzatori del rilievo Low-Fi con il melafonino.
E’ stato infatti introdotto il supporto nativo ai file HIRC, sostanzialmente un formato file dalle dimensioni ridotte rispetto a un file jpg ma che incorpora informazioni a 32 bit ( immagini HDR). Questo tipo di file è stato adottato da Apple per garantire file immagine di alta qualità con un “ingombro” di spazio ridotto.
Utilizzare le immagini HIRC invece del file ProRAW (DGN) ha il vantaggio di ridurre una post elaborazione e quindi disporre di dataset ad alta definizione senza la necessità di post elaborazioni.
Il test condotto, che sarà presentato martedì 27 giugno al Convegno Scienza e Beni culturali 2023 a Bressanone, ha generato un modello fotogrammetrico molto dettagliato con una texture veramente degna di nota.
Questo risultato è anche grazie all’implementazione dell’export dell UV map nelle mesh PLY e alla generazione di ortoproiezioni nel formato EXR come immagini a 32 bit. Insomma decisamente molto interessante.
Come ti dicevo ho alcune idee nuove per il progetto e se hai voglia ti chiedo un tuo parere su quale approfondimento intraprendere. Grazie per il tuo contributo
Lezioni del Qubo
Il web è una importantissima fonte di studio e conoscenza.
Ti segnalo una raccolta di saggi dal titolo RICerca/REStauro con il coordinamento di Donatella Fiorani Edizioni Quasar.
E’ una importante fonte di riflessione sulla materia del restauro e sulla sua applicazione contemporanea. Da leggere con attenzione!